Ipotesi astrologiche per Ferrara – Sintesi dei contributi

Intervento tenuto durante il convegno “L’Addizione Erculea e gli Oroscopi Rinascimentali di Fondazione – Incontro con la Tradizione Astrologica”, a Ferrara il 24 Settembre 2016, presso il Palazzo Bonacossi.
Puoi scaricare in questo articolo il pdf completo con il mio intervento: “Ipotesi astrologiche per Ferrara”.
Un estratto:

Nel febbraio del 1983 Gianluigi Magoni e Carlo Bassi, entrambi Soci dell’Accademia delle Scienze di Ferrara, presentano una relazione dal titolo Ipotesi astrologiche per Ferrara, che nasce dall’esigenza di rispondere ai molti interrogativi, ancor oggi irrisolti, riguardanti la forma e le proporzioni, la progettazione, i segni, del piano regolatore messo in opera da Ercole I d’Este nel 1492, conosciuto come Addizione erculea.
Entrambi pratici di urbanistica, ma anche capaci di valutare il terreno e il sostrato in cui l’opera prese le mosse, in questa loro ricerca tentano di colmare i vuoti della storiografia e andare oltre molti preconcetti.

Allo stesso modo, per secoli si è ignorata la figura dell’architetto ducale Biagio Rossetti, dissotterrato solo nel 1960, poco più di vent’anni prima, dal critico di architettura Bruno Zevi.
Nel suo intervento, dal titolo Geometria e astrologia nella pianta di Ferrara?, Carlo Bassi dà corpo alle suggestioni che, all’occhio di un grande progettista, vengono dalla pianta di Ferrara e da una città che nei secoli ha subito ricostruzioni non trascurabili, ma che allo stesso tempo ha sostenuto, grazie alla lungimiranza dei suoi ideatori, il peso del tempo. Egli lega, innanzi tutto, l’operazione urbanistica a dei nomi propri, che sono quello di Biagio Rossetti e, soprattutto, quello del grande dimenticato di sempre, Pellegrino Prisciani, amministratore e bibliotecario alla corte estense, storico, astronomo e astrologo, consigliere del Duca, definito l’uomo più dotto di Ferrara nella seconda metà del ‘400. Fu Aby Warburg, nel 1912, ad attribuirgli l’ideazione degli affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia, e ad indagarne la figura.

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